Ci sono luoghi che ci portano lontano, spesso molto più lontano di quanto il viaggio sia nella realtà.
Ci sono località che ci trasmettono un nonsoché di caldo e che, come tradizionalmente viene attribuito agli abitanti locali, vanno a controbilanciare la famosa (o famigerata) freddezza e scontrosità dei liguri.
Ci sono paesini le cui facciate fronte mare hanno colori speziati, caldi, preziosi, e hanno una palette che va dall’oro al corallo, in un cous cous cromatico che è tutto da assaporare.
Chiudendo gli occhi facendoci trasportare dalle emozioni, questa porzione di Liguria evoca esperienze che non potrebbero essere più diverse dalla storia e dalla tradizione locale.
Le nuance di un’edilizia antica rivelano inequivocabili contaminazioni di popoli lontani transitati nel corso della storia e che portano ad immaginarci temerari avventurieri in safari marinareschi cavalcando non onde ma alte dune di sabbia, assaporando e condividendo cibi dai sapori e dai colori raffinati.
Aprendo gli occhi, le bellezze di cui siamo circondati ci immergono in avventure molto più rilassanti che nutrono le nostre anime e rimaniamo incantati dai colori caldi dei paesini che si immergono in quelli freddi del mare, dagli odori del salsedine che si mischiano con quelli dei piatti della tradizione in cucina, tanto semplici e “poveri” quanto buoni e indimenticabili.
Questi luoghi hanno preservato la loro essenza e la loro memoria di una “superbia” che caratterialmente è ormai oggetto di caricature goliardiche, ma che si sono lasciati naturalmente contaminare da secoli di interrelazioni che li hanno resi, oggi, bellissimi e ricchissimi di saperi diversi.
In questa parte di mondo nasce Cous cous a-a mainésca.